Passeggiata a Crespi d'Adda

Sfogliando le guide turistiche d'Italia, difficilmente ci si può imbattere in Capriate San Gervasio.
Eppure nel territorio di questo piccolo comune, situato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le province di Milano e Bergamo, si trova un sito che dal 1995 è patrimonio dell'Unesco.

Si tratta del villaggio industriale di Crespi d'Adda, la "città ideale" del lavoro operaio, realizzata tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi, accanto al proprio opificio tessile, per alloggiare i dipendenti e le loro famiglie.
L'idea fu di Cristoforo Benigno Crespi e di suo figlio Silvio Benigno, filantropici capitani d'industria, il cui intento era di creare un piccolo feudo, dove il padrone stesso fosse simbolo sia di autorità, sia di benevolenza, verso gli operai e le loro famiglie.
Nel villaggio risiedevano solo coloro che lavoravano nell'opificio e la vita della comunità era scandita dai ritmi e dalle esigenze della fabbrica.

A Crespi d'Adda è rimasta intatta l'originaria fisionomia urbanistica, che permette di individuare chiaramente tutti gli edifici che formano il villaggio:

• il cotonificio, con l'imponente cancello in ferro battuto, dietro al quale spuntano la ciminiera e i capannoni con le eleganti decorazioni in cotto e mattoni;
• la villa padronale dei signori Crespi, simile a un imponente castello medievale;
• le file di case operaie, allineate ordinatamente su strade parallele, di evidente ispirazione inglese, con decorazioni in cotto, finiture in ferro battuto, recinzioni basse, circondate da orti e giardini;
• le più eleganti abitazioni dei dirigenti;
• la chiesa, perfetta copia di quella bramantesca di Busto Arsizio (città di origine della famiglia Crespi);
• la scuola, il dopolavoro, il piccolo ospedale, il lavatoio, i bagni pubblici con piscina;
• e al termine della via principale, il cimitero, con la maestosa piramide a gradoni, che ospita il famedio della famiglia Crespi.

L'altro giorno ho fatto una piacevole passeggiata per le vie di Crespi d'Adda (che è tuttora abitata dai discendenti di coloro che ci hanno lavorato e vissuto, nonostante la fabbrica abbia smesso di funzionare nel 2004) e ho scattato le mie foto davanti a quelle che allora erano le ville dei dirigenti, e sulla scalinata della chiesa.

Nel mio look i colori dominanti sono il kale, che Pantone ha annoverato tra i colori per la primavera 2017, e il rosa. Indosso un poncho frangiato in suede, con shorts in pelle e un paio di tronchetti, nella stessa sfumatura di colore. Ho abbinato un cappello rosa e la borsa di Miu Miu, in nappa con la classica lavorazione matelassé. Non ho potuto rinunciare alla tendenza fishnet, con un paio di calze a rete! Gli orecchini, infine, sono splendide creazioni Nico Design, cesellati a mano, con l'aggiunta di perle scaramazze.

Poncho: No.nu Milano
Shorts: No.nu Milano

Bag: Miu Miu

Shoes: Le Silla

Earrings: Nico Design Catania
Hat: J-Lo by Jennifer Lopez

Tights: Calzedonia