Une girafe en Côte d'Azur

Ho sempre avuto un debole per le giraffe.

Così eleganti nel loro incedere aggraziato e armonioso sulle lunghissime zampe,
così imponenti, eppure docili e pacifiche.
E chi l’avrebbe mai detto che ne avrei incontrata una tanto simpatica e modaiola

 proprio a Cannes, sulla Croisette?! :-)

A questo punto vi starete chiedendo, ma che c’entra una giraffa con la Costa Azzurra?!?

Ora vi racconterò una storia…



Era un’afosa giornata d’estate del 1826, quando Mohamed Alì Pascià, vicerè dell’Egitto, ricevette in regalo due splendidi esemplari di giraffa catturati in Sudan dai suoi soldati.

Il console di Francia suggerì al Pascià di compiere un gesto diplomatico, regalandone una

a Carlo X, per conquistarsi la benevolenza dei parigini e dei popoli europei.
La giraffa venne così subito imbarcata ad Alessandria, destinazione Marsiglia.
Sulla nave le fu preparata una cabina speciale, con un boccaporto foderato di paglia, in cui la giraffa avrebbe potuto infilare il lungo collo e con un tettuccio di tela catramata, che l’avrebbe protetta dal sole come un ombrellone, pur consentendole di godersi il panorama in navigazione.
Una volta sbarcata a Marsiglia nell’ottobre del 1826, venne considerato malsano per la salute della dama dal lungo collo il dover affrontare il viaggio verso Parigi, 

sfidando le rigide temperature invernali a cui non era abituata.

E così Re Carlo dovette rassegnarsi ad aspettare che l’illustre ospite svernasse nel clima mite della Riviera, in una stalla costruita appositamente, riscaldata e foderata di stuoie.

Durante il lungo inverno, la giraffa movimentò la vita mondana della Costa Azzurra, 

non c’era ballo o evento ufficiale che non prevedesse una fiaccolata notturna per pochi privilegiati, 

per far visita alla giraffa.
Nel giugno successivo la giraffa venne finalmente messa sulla strada per Parigi e, con un cerimoniale solenne, con i reparti dell’esercito e i generali in alta uniforme schierati, 

venne accolta trionfalmente da Re Carlo.

 Parigi fu subito conquistata: per un anno sembrò che non si potesse parlare d’altro o ispirarsi ad altro che al lungo collo della “bella figlia dei tropici”. 

L’immagine della giraffa era sulle carte da parati, sui piatti, sulle tabacchiere, sulle porcellane di Limoges, sugli orologi. 

Ci fu chi propose di installare in città lampioni a forma di giraffa, chi fabbricò il liquore esotico “latte di giraffa”, chi pettinò le signore alla moda con acconciature “da giraffa”, chi inventò tessuti alla moda color “ventre di giraffa” o “giraffa innamorata” o “giraffa in esilio”. 

Persino i medici battezzarono “influenza della giraffa”, l’influenza dell’inverno 1827.

Già nel 1830 però Parigi perse l’entusiasmo e si dimenticò della giraffa. La quale, silenziosa come era sempre stata, trascorse tranquillamente i suoi ultimi quindici anni di vita nella sua lussuosa stalla.

(...e di tanto in tanto le vacanze a Cannes ndr ^.^)

Bikini & Mini Dress: Blumarine
Hat: No.nu Milano


Location: La Plage du Gray d'Albion, Cannes