69 anni...e non dimostrarli!

Sono un po’ in ritardo per gli auguri, ma credo che il bikini non si offenderà!

Era il 5 luglio 1946,

quando lo stilista-ingegnere Louis Réard ideò e presentò il primo bikini moderno a Parigi, assegnandogli quello che si sarebbe rivelato in seguito un fortunatissimo nome. Alla fine di giugno di quell’anno infatti gli Stati Uniti stavano facendo esperimenti nucleari a Bikini, atollo delle isole Marshall e,

 pensando forse che il nuovo costume avrebbe avuto effetti esplosivi e dirompenti,

scelse di chiamarlo nello stesso modo.

A quel tempo esibire tanti centimetri di pelle, era ritenuto inconcepibile.

A Réard non fu facile nemmeno trovare una modella che avesse il coraggio di sfilare con un costume 

tanto audace e dovette ricorrere

a Micheline Bernardini, una spogliarellista del Casino de Paris.

Inizialmente il bikini non ebbe vita facile, soprattutto negli Stati Uniti,

dove venne etichettato come un indumento indecente e sconveniente per una donna perbene e

 fu a lungo vietato anche al concorso per Miss Mondo.

Dopo anni di esitazione e di rifiuto,

venne definitivamente consacrato dalle star cinematografiche (basti pensare al modello Vichy di Brigitte Bardot, a quello più sensuale e grintoso di Ursula Andress o a Sofia Loren, che indossando un due pezzi, fu proclamata Miss Eleganza) come parte del guardaroba femminile,

perdendo così quell’”aura peccaminosa”.

Il resto è storia nota:

da indumento che fece scandalo, a capo basic continuamente reinterpretato

 in una incessante ricerca di nuovi modelli, stampe e tessuti.

Io indosso un bikini Fruscìo nel mio colore preferito…

che ne dite, non sono 69 anni assolutamente ben portati?!

 (…sto parlando del bikini, non di me! Ahahah)

Bikini: Fruscìo

Phone Case: Moschino